Patrocinio a Spese dello StatoGratuito Patrocinio

Informazioni sui servizi a carico dello Stato per i non abbienti

Spese legali e Patrocinio a Spese dello Stato

Spesso chi necessita di assistenza legale si pone davanti alla necessità di comprendere come poter sostenere le spese legali derivanti da un giudizio, specialmente nel caso in cui i suoi redditi non siano sufficienti o ne sia del tutto sprovvisto.

Attraverso la previsione di legge del Patrocinio a Spese dello Stato (c.d. Gratuito Patrocinio”),  ai sensi del DPR 115/2002 (T.U. Spese di Giustizia), lo Stato sopperisce alla necessità di poter pagare le spese legali pur non avendo sufficienti risorse economiche.

Per coloro che intendano beneficiare di patrocinio in giudizio gratuitamente, lo stato prevede quale requisito il non superamento della soglia di reddito prevista e aggiornata ogni due anni da apposito Decreto Ministeriale.

Per poter accedere alla misura è inoltre necessario che l’avvocato a cui ci si rivolge sia iscritto in apposito elenco tenuto dall’Ordine degli Avvocati istituito nel distretto di Corte d’Appello  del territorio in cui dovrà essere celebrato il processo.

Lo Studio legale dell’Avvocato Bellante, per poter garantire a tutti il diritto di difesa in sede giudiziale, offre la possibilità di fare richiesta di accesso al Patrocinio a Spese dello Stato (c.d. “Gratuito Patrocinio”) in quanto iscritto per tutte le materie previste all’interno dell’albo dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari, con possibilità di richiesta anche in territori differenti

Domande Frequenti (F.A.Q.)

Lo studio dell'Avvocato Bellante svolge pratiche con gratuito patrocinio?

Si, lo studio dell’Avv. Bellante assume incarichi con gratuito patrocinio.

Devo pagare l'avvocato col gratuito patrocinio?

No. Le spese legali rientranti all’interno del gratuito patrocinio sono integralmente coperte da questo e pertanto non devono essere richieste ulteriori somme.

Quali sono i requisiti di reddito per accedere al Gratuito Patrocinio?

Per poter accedere al Gratuito Patrocinio, il reddito totale del nucleo familiare del richiedente non deve superare, l’importo imponibile irpef pari ad € 13.659,64.  Tale limite, per i procedimenti penali, è aumentato di € 1.032,91 per ogni  familiare convivente. Non si ha riguardo al limite di reddito, per taluni reati previsti dall’art art. 76 comma 4-ter del dpr 115/2002, quali ad esempio: maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale (comprese le ipotesi su minori), atti sessuali con minorenne, atti persecutori (c.d. stalking),  mutilazioni genitali femminili.

Quando i familiari rivestono una posizione incompatibile col richiedente (ad esempio i coniugi in caso di separazione e\o divorzio) oltre a quello del richiedente non viene considerato il reddito dell’altro componente del nucleo familiare.

Quali sono i costi coperti dal Gratuito Patrocinio?

Sono coperti dal gratuito patrocinio le spese quali:

  • compensi dell’avvocato;
  • spese necessarie nel processo (quali ctu nei limiti stabiliti);
  • anticipazioni a carico dell’erario a prenotazione debito o ad anticipazione previste dal T.U. (contributo unificato, spese di notifica, diritti di segreteria, etc);
Quali sono le spese e le attività NON coperte da Gratuito Patrocinio?

Non sono coperte da gratuito patrocinio:

  • l’attività stragiudiziale (quali ad esempio lettere, scritture private, assistenza stragiudiziale etc.);
  • spese non ammesse e superflue rispetto al giudizio;
  • eventuali spese non rientranti tra quelle liquidabili dal giudice ai sensi del T.U. spese di giustizia (D.P.R. 115/2002);
A quale anno si riferiscono i requisiti di reddito?

Per poter fare richiesta, eccetto quando ricorrono i casi di esonero dal limite di reddito, il limite di reddito si riferisce ai redditi prodotti dal nucleo familiare del richiedente nell’anno precedente rispetto a quello in cui si fa richiesta.

Quando viene respinta o rigettata l'istanza?

L’istanza di richiesta di ammissione al gratuito patrocinio può essere rigettata qualora non sussistano i requisiti previsti quali il rispetto del limite reddituale, o nel caso di esonero per i procedimenti penali, qualora non si dimostri la sussistenza della materia riferibile a motivo di esonero sul limite di reddito, quando la domanda giudiziale è manifestamente infondata.

Chi decide sull'ammissione al Gratuito Patrocinio?

Per i procedimenti civili ed amministrativi l’istanza può essere presentata al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del relativo foro competente il quale decide con delibera di ammissione o rigetto. Per i procedimenti penali l’istanza dev’essere proposta dinnanzi al giudice competente il quale decide sull’ammissione o meno con apposito decreto.

Si può perdere il diritto al Gratuito Patrocinio?

Si, nei casi in cui durante il procedimento vengano meno i requisiti previsti dalla legge o quando l’ammissione sia conseguita a dichiarazioni inesatte riguardo la sussistenza dei requisiti.

Il giudice può disporre la revoca del gratuito patrocinio anche quando la parte agisce o resiste in giudizio in mala fede.

Nel caso in cui la revoca consegua al venir meno dei requisiti, le spese legali per le fasi successive saranno a carico dell’assistito, per il pregresso si farà carico lo stato.

Nel caso in cui fossero insussistenti i presupposti dall’inizio o per l’aver agito in mala fede con dolo o colpa grave, le spese saranno a carico dell’assistito retroattivamente, sin dalla data di apertura del giudizio, con conseguente recupero del credito da parte dello Stato.

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